Il Marketing Virale, o Viral Marketing, è una tipologia di marketing non convenzionale per il quale sono gli utenti stessi che diventano propagatori involontari di un messaggio promozionale. È sostanzialmente un evoluzione del classico e ben conosciuto passaparola, con la differenza che c’è un’intenzionalità volontaria di ottenere questo risultato da parte dei promotori della campagna.
Qual è la finalità del Viral Marketing? Ovviamente dare risalto ai propri prodotti o al proprio brand!

La rapida diffusione dei social network e il loro più massivo utilizzo, ha reso la portata di questo fenomeno ancora maggiore nonché un obbiettivo sempre più cercato dalle aziende.

Il contenuto virale va prima di tutto progettato, nessun contenuto divenuto virale e conosciuto è stato improvvisato. Successivamente, dalla progettazione e ideazione, si passa alla stesura e alla creazione del contenuto vero e proprio nonché all’investimento iniziale. Tale investimento serve a valutare le prime “reaction” dell’audience e a capire se potrà funzionare o meno. I contenuti virali, a differenza di contenuti blandi o comunque normali, hanno dalla loro parte la caratteristica di possedere una crescita esponenziale ed è per questo motivo che gli addetti al marketing passano ore e ore cercando di partorirne uno. Ovviamente, la viralità del contenuto non sarà comunque infinita, dopo un certo periodo di tempo, il contenuto andrà comunque calando e raggiungerà una fase di stabilità. Ciò che è importante è che ormai il contenuto sarà passato davanti agli occhi e nella mente di milioni e milioni di individui che si ricorderanno quindi del vostro prodotto o del vostro brand!

Vi sono tuttavia alcuni aspetti legati al Viral Marketing che vanno considerati attentamente. Prima di tutto la viralità di una campagna web marketing non è frutto di nessun calcolo e pertanto non si può prevedere. Ecco perché l’azienda che investe nella creazione di questa tipologia di contenuti deve essere consapevole che il risultato gode comunque di un certo grado di aleatorietà. A sua volta, tale incertezza, dipende dal fatto che per divenire virale la condivisione del contenuto deve avvenire spontaneamente da parte degli utenti che vedono il messaggio, lo apprezzano e decidono personalmente di condividerlo e quindi mostrarlo. È vero, al giorno d’oggi gli utenti sono analizzati in ogni loro caratteristica, tuttavia il grado di interesse possibile verso un argomento non dà automaticamente la certezza di una ricondivisione.

Cosa rende più probabile la condivisione da parte degli utenti?
La risposta è l’emozione. La capacità di suscitare un’emozione in chi lo guarda è infatti l’unica cosa imprescindibile di un contenuto virale, purtroppo non ci sono regole che definiscano come muoversi esattamente affinché tale emozione venga suscitata. Un contenuto deve far riflettere, divertire, commuovere, arrabbiare… Le emozioni rappresentano quell’input in più che spingeranno i nostri utenti a cliccare il tasto “condividi”!

Va da sé che, stante tutto ciò che abbiamo detto, alla buona riuscita di una campagna di viral marketing è necessario anche un briciolo di fortuna, anche in virtù della sua stessa aleatorietà di cui abbiamo parlato sopra.

Nel mondo sono state tantissime le campagne di marketing divenute virali, online troverai degli esempi che potrebbe essere interessante rivedere e analizzare. In Italia la pratica ha una portata minore, ad esempio 100.000 visualizzazioni su YouTube in 2/3 giorni da noi sono considerate un buon risultato quando aziende globali raggiungono i 2 milioni, questo perché la lingua italiana rappresenta comunque un limite alla diffusione del contenuto.

Quello di Volkswagen è un esempio recente 😉

 

 

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