Di retargeting e dell’importanza per qualsiasi di business di utilizzare Facebook ne abbiamo già parlato, ma proviamo ora a fondere questi due strumenti ed ecco che otterremo un potentissimo mezzo per incrementare le conversioni dal nostro sito: il retargeting su Facebook.

Innanzitutto, per chi non si ricorda, cos’è il retargeting? Il retargeting è un’azione di marketing online che ha come obiettivo quello di seguire gli utenti che visitano il nostro sito per ripresentargli in seguito i nostri prodotti o servizi.

Perché dovremmo investire in questa forma di pubblicità attraverso Facebook? Molto semplice, nei primi mesi del 2018 Facebook contava 3,3 miliardi di utenti a livello globale e 34 milioni in Italia. C’è quindi un’elevata probabilità, soprattutto nel B2C, che chi ha visitato il vostro sito o blog abbia un profilo Facebook. Inoltre, gli utenti quando sono online passano in media 2 ore a navigare sui social network.

Generalmente solo una piccola percentuale di visitatori (circa tra l’1% e il 5%) convertono, rimane quindi un enorme bacino di persone che si rischia di perdere. Il retargeting ci offre la possibilità di raggiungere nuovamente chi già ci ha fatto visita, riducendo enormemente i costi di acquisizione.

La grande efficacia di questo strumento è legata soprattutto al fatto che si rivolge a chi già conosce o ha espresso interesse verso la nostra attività.

Oltre ad aumentare le conversioni, il retargeting è utile anche per incrementare la brand awareness. Più volte un utente vede il nostro brand, maggiore è la possibilità che ci si affezioni.

Per poterlo fare è, innanzitutto, necessario installare nel nostro sito un frammento di codice Javascript detto Facebook Pixel.

Questo serve per il tracciamento del sito e permette di sapere chi lo visita e che tipo di azioni compie. In questo modo possiamo raggiungere un target definito in base a quella che è la nostra strategia.

Il secondo passo è, appunto, quello della definizione tramite Facebook dei pubblici personalizzati. I pubblici personalizzati sono insiemi di utenti che, sulla base delle azioni da essi compiute, decidiamo diventeranno destinatari della nostra campagna pubblicitaria di retargeting. Potremmo adottare diverse strategie, ad esempio, la più semplice è quella di creare un pubblico composto da tutti quelli che hanno visitato il sito. Anziché rivolgerci a chiunque, potremmo decidere di far vedere la pubblicità solamente a chi ha navigato su certe pagine. Altrimenti, potremmo scegliere chi ha compiuto determinate azioni o utenti che non hanno visto il sito di recente.

Ulteriore peculiarità di questo tipo di strategia è quella di poter sfruttare le potenzialità di profilazione di Facebook come sesso, età, provenienza, interessi ecc.

Infine, bisogna creare gli annunci da mostrare ai pubblici di riferimento e, come per ogni campagna di marketing, si analizzano i risultati rispetto agli obiettivi prefissati. Importante prestare attenzione alla frequenza di esposizione dell’annuncio. Se troppo alta si rischi di “seccare” gli utenti con il rischio che i post vengano nascosti impedendoci di raggiungere questi utenti con future campagne.

Prima di lasciarsi è giusto però fare una precisazione, il retargeting non è per tutti. Basandosi sulle interazioni degli utenti con il nostro sito web, se le visite sono basse risulterebbe non conveniente attivare questa strategia.

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