Una delle principali differenze tra digital marketing e marketing tradizionale sta nella possibilità di misurare i risultati, attraverso determinate metriche, che l’online ci offre.

Non è facile, infatti, sapere quanti hanno ascoltato uno spot in radio o guardato una pubblicità su un quotidiano, mentre posso sapere con esattezza quante persone hanno visitato un sito web, per quanto, dove hanno cliccato e molto altro ancora.

È fondamentale, per chi si occupa di web marketing, imparare a sfruttare al meglio questo vantaggio. Per poter stabilire l’efficacia delle nostre campagne è necessario essere in grado di analizzare ed interpretare i dati sulla base di obiettivi prefissati.

Questo è possibile attraverso specifici KPI (Key Performance Indicator), ossia, metriche che ci permettono di capire il successo o l’insuccesso di una determinata attività.

In particolare, in questo articolo vediamo quali sono i parametri da monitorare per valutare correttamente una strategia di Email Marketing.

  1. Open Rate: il tasso di apertura è la percentuale di mail aperte rispetto a quante ne sono state inviate. I fattori chiave che influenzano questa metrica sono il mittente e il titolo della mail. Se l’utente non riconosce il mittente oppure il titolo non è sufficientemente accattivante da catturare l’attenzione e l’interesse, allora, è probabile che ignorerà la mail. Anche il timing può influenzare il tasso di apertura. Generalmente percentuali intorno al 20% sono considerate la media mentre sono il 30% è un ottimo risultato;
  2. Click-Through Rate (CTR) e Click To Open Rate (CTOR): questi due indicatori si riferiscono rispettivamente alla percentuale di click sui collegamenti del messaggio rispetto alle mail consegnate e la percentuale di click unici rispetto alle aperture uniche. I fattori che possono influenzare queste metriche sono l’appeal dell’offerta, il contenuto del messaggio e posizione dell’annuncio all’interno della pagina. Questi dati sono molto importanti perché ci permettono di farci un’idea rispetto a quello che è il grado di coinvolgimento dell’utente rispetto al contenuto. Nel tempo queste metriche ci possono aiutare a comprendere preferenze e comportamenti dei destinatari;
  3. Conversion Rate (CR): il tasso di conversione, è la percentuale dei destinatari che ha eseguito l’azione desiderata dal mittente. Può essere la compilazione di un form, il download di un documento, l’acquisto di un prodotto ecc. Questo tasso stabilisce il successo di una campagna e permette di inoltre di l’interesse degli utenti raggiunti nei confronti dei prodotti /servizi offerti;
  4. Delivery Rate e Bounce Rate: il tasso di consegna è la percentuale di mail recapitate rispetto a quante ne sono state inviate. Il suo reciproco è la frequenza di rimbalzo, ossia, quel tasso che indica la percentuale di mail che vengono respinte. Il rimbalzo può essere generato da due tipologie di errore: l’hard bounce e il soft bounce. il primo è un errore permanente che si riscontra o quando l’indirizzo e-mail del destinatario è inesistente oppure quando siamo stati bloccati dal server di posta del destinatario. Il secondo, invece, è un errore temporaneo dovuto dal fatto che la casella postale del ricevente sia piena, oppure da un errore temporaneo del server di destinazione o dal fatto che il provider a cui inviamo non accetta messaggi che arrivino dal nostro indirizzo IP. Per tenere un buon Delivery Rate è molto importante cercare di mantenere pulita la mailing list eliminando dal proprio database i contatti non attivi e gli indirizzi non corretti o inesistenti (ne abbiamo parlato QUI) .
  5. Unsubscribe Rate: il tasso di disiscrizione rappresenta il numero di destinatari che decidono di cancellarsi dalla lista. Questo tasso, insieme a quello di crescita, ci permette di sapere come si modifica la mailing list nel corso del tempo. Le ragioni della cancellazione sono generalmente legate o a una frequenza troppo elevata di invio oppure a contenuti ritenuti poco interessanti. È importante tenere monitorata questa metrica perché, ad esempio, un picco di disiscrizioni in corrispondenza di un certo invio potrebbe aiutare a capire le ragioni del malcontento generate da quella campagna;
  6. Return on Investment (ROI): il ritorno sull’investimento ci consente di sapere se l’investimento ha portato i risultati sperati. Questo dato mostra il rendimento della campagna a fronte dei costi sostenuti per metterla in atto. Sulla base del risultato ottenuto si possono decidere azioni correttive per le future campagne.

Queste sono le metriche principali che vengono analizzate da chi si occupa di Email Marketing. È opportuno ricordare che, il monitoraggio dei dati è un’attività imprescindibile ed è la chiave per ottenere il massimo da ogni campagna di Email Marketing.

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