Con neuromarketing s’intende quell’area del marketing che studia come il nostro cervello interagisce agli stimoli a cui viene sottoposto. Questo permette di entrare più in sintonia con gli utenti, capire come presentare al meglio quello che stanno cercando e creare un rapporto di fiducia con essi.

Organizzare i contenuti e tutte le informazioni all’interno della nostra pagina web non è affatto semplice ne tantomeno si tratta di un processo che possiamo demandare al caso. Il cervello, infatti, interpreta in maniera diversa gli stimoli digitali – e commerciali – a cui è sottoposto, pertanto, capire come l’utente-consumatore reagisce a determinate stimolazioni può aiutarci a capire come rendere massimamente efficace il nostro sforzo verso lo stesso consumatore. Di seguito, vi proponiamo alcuni consigli che si deducono mediante lo studio del Neuromarketing ovvero quella branchia del marketing che si basa sullo studio del cervello per capire come lo stesso reagisce alle diverse esortazioni cui è sottoposto.

Perché è così importante considerare la reazione del cervello?

Per rispondere a questa domanda vi basti pensare che secondo talune teorie l’uomo possiede tre tipologia di cervelli differenti: un cervello rettile che vive di istinti, un cervello mammifero che vive di emozioni e dei ricordi delle stesse e, infine, un cervello razionale. L’obiettivo di un’ottima comunicazione online deve essere quello di riuscire a comunicare tanto a istinto, quanto a emozioni che a razionalità. Non siete convinti dell’importanza di istinti ed emozioni? Sappiate allora che molti comportamenti, tra cui quelli di acquisto, hanno un sottofondo inconscio. Questo significa che non sono ragionati ma sono determinati da stimolazioni momentanee o, ancora meglio, la miccia che suscita la decisione di acquisto è di natura istintuale ed emotiva.

Seguendo questa linea di ragionamento, quindi, la parte istintuale vuole essere appagata subito. Da qui deriva la necessità di far trovare al potenziale cliente subito ciò che cerca: gli utenti non vogliono perdere tempo e le statistiche lo confermano. Facile a dirsi, ma come capire cosa vogliono gli utenti-consumatori? Il nostro consiglio è di usare la tecnica dell’immedesimazione. Ponetevi dalla prospettiva dei vostri clienti, chiedetevi quali sarebbero le prime cose che vorreste trovare e agite su di esse. Va da se, logicamente, che tra queste vi deve essere la call to action che è fondamentale tanto per voi quanto per gli utenti.

Per quanto detto prima, nei contenuti siate sintetici, brevi, coincisi ma soprattutto fate in modo che tutto sia estremamente semplice. È importante anche considerare quello che è il vostro target: le donne, per esempio, richiedono più informazioni rispetto agli uomini.

Un’altra parte fondamentale che non deve mancare nel vostro sito web è il coinvolgimento. Il consumatore ama sentirsi unico. Utilizzare, ad esempio, il “tu” può essere una leva che ci aiuta a far sentire il nostro utente coinvolto in maniera unica. Connesse al coinvolgimento sono le opinioni. Qualora il vostro business ve lo consenta valutate di implementare una parte in cui i nostri utenti possano lasciare valutazioni, opinioni e recensioni e fate altresì in modo che le recensioni già presenti siano visibili: il consumatore-utente tenta sempre di capire come si comportano altri individui considerati simili a lui.

Come comportarsi con le recensioni negative? Il consiglio è di non eliminarle, poiché aumentano il realismo e la veridicità evitando che si creino aspettative di perfezione assoluta e irrealizzabile verso il prodotto, evitate però che siano le prime della lista: sempre per il fatto che non vogliono perdere tempo, gli utenti tendono a considerare maggiormente le prime informazioni che sono loro disponibili.

Sempre per quanto riguarda i contenuti, poi, tentate di emozionare il vostro utente ma sappiate che non tutte le emozioni sono trattabili alla stessa maniera. Il neuromarketing ci La paura, ad esempio, spesso utilizzata in siti di assicurazioni deve essere sì stimolata ma anche rassicurata e “curata” o rischia di generare l’effetto contrario. Un altro consiglio è quello di tentare di utilizzare un linguaggio polisensoriale. È vero, online la vista è il sesto più stimolato ma nulla vieta di giocare con le parole per tentare di stimolare anche gli altri quattro sensi. Non dimenticatevi poi che i vostri utenti stanno cercando la soluzione migliore, pertanto non tralasciate di spiegare perché voi siete la scelta migliore e quali sono i vantaggi potranno conseguire scegliendo il vostro prodotto/servizio.

Anche le immagini sono molto importanti. In particolare il cervello risulta attratto dai volti umani e da figure geometriche come il cerchio o l’ovale. Per quanto riguarda i volti umani, badate anche agli sguardi delle persone ritratte, il cervello tende ad indirizzare lo sguardo nella stessa direzione in cui guardano gli altri soggetti. A questo proposito, particolarmente importante è anche mostrarsi: chi siamo, come siamo, cosa facciamo! Il nostro cervello deve già fidarsi della virtualità, darvi un volto contribuirà ad aumentare negli utenti l’interesse e il senso di fiducia.

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